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Casa in Russia a rischio

Cambiano le carte in tavola a giochi fatti e all’improvviso gli italiani in Russia perdono il proprio domicilio!

Non sono tanti gli italiani ad essere giunti in Russia a cavallo tra i primi anni ’90 e i primi anni del nuovo millennio, tuttavia vi sono giunti pieni di speranze, ammirando un Paese bello, cordiale, fatto di gente simpatica e che ci vuole bene almeno quanto noi ne vogliamo a loro! Per gli italiani emigrati in quel paese Paese affascinante e cordiale come solo la Russia sa essere, è stata senza dubbio un’esperienza talmente gratificante che non ha fatto per nulla pesare tutte le difficoltà che comunque comporta il dover emigrare in un Paese straniero.
Per chi comprò casa ed elesse in Russia la propria dimora (gli iscritti AIRE dalle circoscrizioni consolari), tutto filò liscio e tranquillo come in una bellissima favola, fino a che, ad un certo punto, le cose cambiarono repentinamente in malo modo, soprattutto per coloro che si trasferirono lì acquistando dimora senza tuttavia contrarre matrimonio: In questo momento stanno maledendo il giorno in cui hanno fatto questa scelta! Ma cos’è successo di così tragico? E’ successo che a “qualcuno”, dell’Unione Europea, casualmente un italiano (difficilmente avrebbe potuto avere un’altra nazionalità! Figuriamoci mai se ad un tedesco o a un francese gli sarebbe mai saltato in mente di fare ciò che è stato fatto), parliamo dell’allora vicepresidente della Commissione Europea Franco Frattini, si fece promotore d’un accordo bilaterale con i Russi che portò di fatto alla cacciata degli italiani già residenti in Russia sulla base di visti annuali valevoli senza alcuna limitazione. Non appena la Russia ratificò l’accordo voluto dall’UE che in maniera ingannevole venne chiamao “di facilitazione in materia dei visti”, ogni visto annuale rilasciato agli italiani, obbligatoriamente divenne vincolato ad una presenza sul territorio non più contigua ma limitata a 90 giorni ogni 180, e non divenne più quindi nemmeno possibile ottenere registrazioni annuali tramite UFMS (l’ufficio migrazione ex OVIR), per periodi superiori a 90 giorni!
Ciò che ha sorpreso tutti, è il fatto che non sia stata la Russia di propria iniziativa a comportarsi in questo modo, ma bensì che sia stata imbeccata dall’Unione Europea che in questo modo ha leso gravemente i propri connazionali espatriati e che magari non hanno più una casa dove tornare!
Tanti sono i cittadini europei che non essendo sposati e vivendo di rendite immobiliari o societarie o pensioni, non hanno più nessun titolo per vivere nella propria abitazione, e quindi hanno dovuto abbandonare il Paese perdendo i propri affetti, e la propria vita con tutto ciò che hanno.
L’attuale legislazione russa, non da alcun titolo al fine dell’ottenimento del visto, a chi in Russia dispone di una propria abitazione e mezzi finanziari per la propria sussistenza, tutto ciò in barba a quelle che sono le condizioni di reciprocità dato che l’Italia, ai cittadini Russi concede la possibilità d’ottenere, avendone i requisiti, il cosiddetto “visto per residenza elettiva” di cui le informazioni a proposito sono pubblicate sul sito del ministero degli esteri all’indirizzo http://www.esteri.it/MAE/normative/dmae12.7.00.pdf.
Certo che stupisce il fatto che la legislazione russa non dia nessun titolo in materia di visto d’ingresso e soggiorno, a chi in Russia dispone di un immobile proprio, quando invece la stessa costituzione russa nell’articolo 35 paragrafo 2 sancisce il diritto a chiunque di a disporre e utilizzare i propri immobili.
Comunque sia, la situazione attuale è pessima a tal punto che tutti coloro che sono stati enormemente danneggiati dagli accordi che di fatto hanno portato al “cambio delle carte in tavola a giochi fatti” si auspicano un pronto intervento a livello diplomatico affinché venga ristabilito ciò che il buon senso ritiene essere giusto che sia fatto.
Certo che se coloro che in passato allegri e contenti comprarono casa in Russia, avessero intuito di come sarebbero poi andate a finire le cose, sicuramente in Russia non ci sarebbero nemmeno andati ad investire i propri averi e la propria vita affettiva. Che delusione!

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